Ex cappella di San Giuseppe – Planetario

Quando fui chiamata per il progetto di restauro sembrava di dover intervenire su una cappella, fatta costruire da una famiglia del paese all’inizio del XX secolo, che aveva la particolarità di essere a due piani.

Brutt’affare le chiese a due piani… sono foriere di guai!

Fu chiaro subito che l’epoca di fondazione era un’altra e che si andava più verso i secoli bui del Medioevo. Quando in cantiere furono copresenti i 3 Soprintendenti (Beni Artistici, Beni Architettonici e Beni Archeologici) fu ancora più chiaro che non si stava scherzando. 

Alla fine risultò essere una cappella privata benedetta nel 1916, ma costruita da un avo della famiglia, Carlo Cantor detto “Carlin Vola”, ottantacinque anni prima (1831) in un triangolo di terreno che caparbiamente si era fatto dare da suo suocero, Michele Riva, in cambio di un credito.

In quel triangolo c’era sicuramente un fabbricato, o forse un rudere, che aveva almeno mille anni (sec IX) e una funzione che ancora sfugge alla sua esatta definizione.

Le mappe del Settecento lo identificano con un puntino all’incrocio di due strade. Anzi, una delle due strade, ancora adesso, fa una curva proprio per evitare di incrociarsi con l’altra al centro dell’edificio.

 Si fece un convegno durante il cantiere e vennero molti esperti dal Nord Italia per vedere l’edificio.

Il libro che pubblica i risultati delle ricerche archeologiche non è ancora uscito.

A me resta il sapore di aver vissuto professionalmente questa affascinante scoperta a ritroso nella storia, spulciando documenti, ma soprattutto osservando le tracce presenti sull’edificio.

 Il restauro ha consolidato la struttura muraria con iniezioni di malta e uso di fibre al carbonio, rimosso il solaio del XX sec., ripristinato gli intonaci interni dove presenti, ricostruito la copertura e inserito all’interno per ottenere un nuovo piano una struttura a ombrello in ferro e legno. Dentro alla ex cappella è stato allestito un planetario, secondo un’idea del tecnico comunale arch Barrocu.

Al gruppo di progettazione hanno partecipato anche:

arch Daniela Cuatto
arch. Cristina Rovano
ing. Piero Borri
ing. Andrea Colombo

CHIusa di san michele (to)
comune di chiusa di san michele
restauro, bene vincolato, sec. IX-XX
progetto di variante
2004-2006
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